Friday, September 23, 2005

Cosa parleremo a cena ?!

La mia preoccupazione per lo sviluppo linguistico di mio figlio si è concretizzata quando mi sono chiesta quale lingua assurgerá al ruolo di lingua di famiglia.

Per il momento abbiamo deciso di applicare il metodo "una persona, una lingua":


  • Io mi rivolgo a Milo esclusivamente in italiano
  • Suo padre gli parla solo in olandese
  • La tata gli parla in francese (e questa è attualmente la lingua che sente di piú , in termini quantitativi, essendo anche la lingua dell' ambiente)
  • Sente regolarmente l'inglese passivamente, poiché questa è la lingua che i genitori usano fra loro e con parecchi amici.

Ma fra qualche anno, quando, diciamo, Milo avrá 3 o 4 anni, che lingua parleremo una volta seduti a tavola? Continueremo a cambiare lingua a seconda dell’interlocutore? Prevaricherá l'inglese ? O il francese?

Per completare il quadro giá complesso della nostra situazione:

  • Io parlo correntmente italiano, inglese e francese, ma non capisco l’olandese
  • Il papá di Milo, oltre a inglese, francese, ed olandese ha un’ottima comprensione dell'italiano

Abbiamo trascorso il fine settimana a Bruxelles dal nostro amico David, che é fiammingo (quindi parla olandese), sposato con una donna turca; tra di loro comunicano in francese e la loro bambina di due anni e ½ sta crescendo trilingue. Fin’ora, ognuno ha continuato a parlare la propria lingua e la bambina sembra capire molto bene tutte e tre. David sembra convinto che nessuna delle tre lingue prevarrá come lingua di famiglia e continueranno a cambiare a seconda dell’interlocutore: una prospettiva che trovo affascinante, ma anche piuttosto schizofrenica!

Tuesday, September 20, 2005

AUTO, A BOIR, e GRAZIE

A 16 mesi mio figlio Milo possiede un vocabolario di tre parole:

  • "Auto" pronunciato all'olandese, che ha imparato dal papá fiammingo;
  • "A boir" ("da bere" in francese), che ha imparato dalla sua tata marocchina;
  • e un educatissimo "Grazie", nella mia madrelingua.

Milo é il figlio di un italiana ed un fiammingo che vivono a Parigi. Per complicare ulteriormente le cose, mamma e papá si parlano in inglese; quindi é circondato ogni giorno da quattro lingue.

Milo ha numerosi amichetti i cui genitori sono di nazionalitá differente, confrontati quotidianamanete con il multilinguismo; una sfida che puó dotare questa generazione di enormi vantaggi, ma che puó anche minare il loro apprendimento del linguaggio. Infatti, non é inusuale che i bambini bilingue comincino a parlare piú tardi.

La mia curiositá come mamma e come donna mi ha ispirato a iniziare questo blog, in cui monitoreró lo sviluppo linguistico di mio figlio, sperando di poter condividere informazioni utili ed interessanti!